SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE | Si amplia ancora l’elenco dei reati presupposto 231
Un nuovo aggiornamento dei modelli organizzativi 231 dopo il decreto che recepisce la direttiva PIF.
Un nuovo ampliamento dei reati presupposto e un’ulteriore estensione del perimetro di responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2000.
È quanto disposto dal nuovo decreto legislativo di attuazione della c.d. Direttiva PIF.
Il Consiglio dei Ministri del 6 luglio scorso, su proposta del Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, e del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha approvato in esame definitivo il decreto legislativo di attuazione della Direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale, la c.d. Direttiva PIF.
Il D.Lgs. 14 luglio 2020 n. 75 dal titolo “Attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale” (c.d. “Direttiva PIF”) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 177.
Il provvedimento, oltre ad aver introdotto delle modifiche al Codice Penale, ha introdotto importanti e numerose modifiche in materia di responsabilità amministrativa degli enti di cui al D.Lgs. 231/2001, in particolare:
• introduzione, tra i reati presupposto puniti dall’art. 24, dei delitti di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.), anche in danno dell’Unione europea e di frode in agricoltura (art. 2 Legge 898/1986);
• introduzione, tra i reati presupposto puniti dall’art. 25, dei delitti di peculato, peculato mediante profitto dell’errore altrui (artt. 314 e 316 c.p.) e abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), quando il fatto offenda gli interessi finanziari dell’Unione europea;
• introduzione, tra i reati presupposto puniti dall’art. 25-quinquiesdecies D.Lgs. 231/2001, dei reati di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione e indebita compensazione (artt. 4, 5 e 10-quater D.Lgs. 74/2000), se commessi nell’ambito di sistemi fraudolenti transfrontalieri e al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto per un importo complessivo non inferiore a dieci milioni di Euro;
• introduzione del nuovo art. 25-sexiesdecies D.Lgs. 231/2001 avente ad oggetto i delitti di contrabbando (fattispecie previste dal decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43). L’introduzione dei nuovi reati richiede un nuovo aggiornamento dei modelli organizzativi delle nostre cooperative.
La foto è tratta dalla mostra A scena aperta, esposizione fotografica sul teatro sociale organizzata dal Consorzio Parsifal e dalla cooperativa Altri Colori.
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